domenica 24 gennaio 2010

Una dieta per bruciare i grassi: la dieta metabolica

La dieta metabolica è una dieta inventata dal dottore Canadese Mauro di Pasquale. Dal nome sembrerebbe un italiano e, in effetti, è di origini italiane. Questa dieta e’ diventata molto popolare nell’ambiente del bodybuilding e del fitness perche’ promette di far perdere grasso corporeo senza perdere muscoli.

Questa dieta promette di far sì che l'organismo si abitui ad utilizzare i grassi come fonte energetica principale, invece dei soliti carboidrati semplici. Per far questo, si limita di molto l'assunzione di carboidrati per certi periodi di tempo.

Generalmente questa dieta inizia con un periodo di prova di 4 settimane, durante il quale, si valuta la quantità minima di carboidrati di cui il proprio corpo ha bisogno per funzionare correttamente. Anch se molti esperti di fitness danno consigli in questa fase, io consiglio sempre di rivolgersi ad un dietologo.

In questa prima fase, bisogna fare almeno 5 giorni (ma meglio sarebbero 12) dove si limita l'assunzione di carboidrati (fase di "scarico dai carboidrati") e un periodo di 2 giorni (fase di "carico dei carboidrati") dove si assumono molti carboidrati.

Dopo questa prima fase, l'organismo inizierà ad abituarsi ad utilizzare i grassi come fonte primaria di energia; per mantenere efficiente e soprattutto ottimizzare questo processo, occorre seguire un periodo di scarico di 5 giorni seguito da un periodo di carico di 2 giorni.
Questo per tutta la durata della dieta.

Molte persone su forum di bodybuilding affermano di aver ottenuto risultati ottimali grazie alla dieta metabolica, ma penso che una quantita’ di carboidrati cosi’ ridotta, unita ad una grande assunzione di grassi, possa avere effetti negativi sulla salute a lungo termine. Inoltre limitare i carboidrati significa anche limitare l’uso di frutta e verdura che contengono fibra utile per diminuire i danni provocati dal consumo eccessivo di grassi.

Come ultima cosa, penso che la dieta metabolica sia una dieta utile solo per ridurre il grasso corporeo ma non adatta per la massa o comunque per essere presa come dieta abitudinaria.


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lunedì 11 gennaio 2010

Una palestra in casa per mantenersi in forma

Può essere un'ottima idea dal punto di vista economico, pensare di costruirsi una propria palestra casalinga. In questo modo, sul lungo periodo, sarà possibile risparmiare un bel po' di soldi di abbonamento e, con la giusta esperienza, ottenere gli stessi risultati che potresti ottenere in una palestra.
Tieni però presente questi piccoli suggerimenti.

Prima di tutto una palestra in casa che si possa considerare completa deve avere attrezzi per lo sviluppo muscolare e attrezzi fitness per l’attivita’ aerobica.
Ovviamente, non devi per forza acquistare chissà quanti attrezzi, ma devi però cercare di sceglierne il giusto numero per fare un allenamento completo.
In effetti, basta un buon tapis roulant o una cyclette o anche solo uno stepper e si potrà già fare un allenamento più che completo. Lo stepper è l'attrezzo più indicato soprattutto per chi ha poco spazio.
Se lo spazio non è un problema, invece, forse sarebbe meglio pensare direttamente ad un tapis roulant.

Per quanto riguarda gli attrezzi per lo sviluppo e il potenziamento muscolare, tutto quello che ti serve sono un paio di manubri componibili, una panca, un bilanciere e un buon set di pesi; per iniziare una cinquantina di chili basteranno. Possono sembrare tanti, ma se ti allenerai con un'intensità decente, in esercizi come squat e stacchi da terra in poco tempo non ti basteranno più.
Se disponi di un po' di spazio, pensa anche ad un power rack; con questa attrezzatura potrai fare squat in sicurezza e, se ben progettato, può essere utile anche per stacchi, panca piana e trazioni. Basta infatti far sì che in alto abbia una barra orizzontale alla quale appendersi.

Io sconsiglio le postazioni multifunzione: costano molto e non sono indispensabili. Se proprio vuoi acquistarne una, valuta che sia molto robusta. Col tempo questi attrezzi tendono ad usurarsi quindi fai attenzione che sia di buona qualità (e purtroppo costerà...).

Comunque prima di fare qualsiasi acquisto rifletti quali sono i risultati che vuoi ottenere, ad esempio se il tuo obbiettivo principale e’ lo sviluppo muscolare allora investi buona parte del tuo budget su pesi e power rack e magari con poco ti acquisti una cyclette o una ellittica economica per la parte aerobica.


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sabato 9 gennaio 2010

Il concetto di esaurimento muscolare

Molti si chiedono cosa sia esattamente l'esaurimento muscolare. In effetti è facile a dirsi ma in realtà, non è banale come sembra trovare una definizione esauriente di "esaurimento di un muscolo".

Generalmente per esaurimento muscolare, si intende eseguire un esercizio in cui, una volta finito, quel muscolo non è più in grado di ripetere l'esercizio stesso con la medesima intensità allenante.
Detto così, me ne accorgo anch'io, vuol dire poco e nulla quindi faccio un esempio.

Partiamo dalla classica panca piana che è semplice da spiegare.
Un atleta carica un peso sul bilanciere tale per cui si a in grado di eseguire massimo 10 ripetizioni; con MASSIMO intendo che riesce a fare la decima spremendosi al massimo.
Il muscolo, però, sarà completamente esaurito? Non è detto, dipende dal livello di allenamento, dalla capacità di recupero, dall'abitudine a fare lo stesso esercizio.
Arrivati ad un livello di allenamneto medio, questa serie inizierà ad essere meno allenante. Ecco quindi, che possono venire in contro due tecniche per riuscire ad incrementare l'intensità e a raggiungere il vero esaurimento muscolare: le forzate e le negative.

Cosa sono le forzate? Lo spiegherò con un esempio: tornando all'esercizio sopra, una volta completata la decima ripetizione, immagina che qualcuno dia una mano all'atleta togliendogli un po' di peso (ovviamente solo nel punto morto) e lo aiuti così a fare un alto paio di ripetizioni. Queste sono appunto dette: ripetizioni forzate.
E cosa sono le negative? Finite le forzate, è possibile (nei limiti di un esercizio) togliere tutto il peso nella fase positiva dell'esercizio e far sì che l'atleta tenga il peso il più possibile in quella negativa. Nella panca piana, una persona dietro solleverà tutto il peso mentre chi esegue l'esercizio dovrà successivamente opporsi il più possibile alla "discesa" del bilanciere.

Grazie a queste due semplici tecniche sarà possibile "esaurire" molto in fretta e con un'altissima intensità ogni muscolo. Ricordo inoltre, che queste tecniche sono molto utili in abbinamento alle macchine dove è facile aiutarsi senza bisogno di uno spotter (aiutante).


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